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Test di Avidità


Tra i referti in cui ho scoperto di aver contratto il Citomegalovirus c’era un test di approfondimento, il test di avidità. Anche detto Avidity test, questo test consente di capire se l'infezione da Citomegalovirus è recente o passata valutando la concentrazione di anticorpi IgG.


In particolare, nei risultati si può parlare di:

  • bassa avidità delle IgG, che significa infezione recente (meno di 4 mesi);

  • alta avidità delle IgG, che invece indica che l’infezione è avvenuta in tempi meno recenti (più di 4 mesi);

  • sono possibili anche valori intermedi, più difficilmente interpretabili.


Effettuando questo test nel primo trimestre, quindi, è possibile effettuare una datazione di quando è stata contratta l’infezione e pesare così le probabilità di rischio per il bambino: infatti, se l’infezione risale a prima del concepimento, i rischi sono più bassi, mentre se avviene nel periodo del concepimento o nel primo trimestre sono alti.


Per poter sapere con certezza se il virus è stato contratto prima del concepimento questo test deve essere effettuato entro un tempo limite. Io ero ormai oltre, perciò i medici non potevano datare con precisione l’epoca del contagio e non sapevano dirmi con sicurezza se la mia era un’infezione precedente alla gravidanza o contratta in gravidanza. E avere questa informazione avrebbe fatto una enorme differenza sul calcolo dei rischi per il mio bambino. Nel dubbio, hanno deciso così di trattarla come se si trattasse del peggiore dei casi, ovvero di un’infezione da CMV nel primo trimestre. Con tutte le conseguenze annesse.

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